A.C. 2305-A/R e abbinate
Signora Presidente, signor sottosegretario, onorevoli colleghe e colleghi, oggi l'Assemblea si appresta a votare un provvedimento sul quale la Commissione trasporti ha lavorato a lungo. Il complesso iter parlamentare però è giustificato dall'importanza dell'intervento normativo. A nostro avviso, infatti, esprime un'esigenza fondamentale e indifferibile: sviluppare forme di mobilità sostenibile alternative all'automobile anche per promuovere nei cittadini una nuova coscienza trasportistica. È sotto gli occhi di tutti la necessità di favorire una maggiore qualità della vita soprattutto nelle aree urbane, dove insiste una pressione antropica che si traduce in un insostenibile traffico veicolare. Occorre, dunque, ridisegnare il ruolo della mobilità ciclistica, coniugando la promozione dell'uso della bicicletta per le attività turistico-ricreative con la funzione propria di mezzo di trasporto per le esigenze quotidiane.
Tengo a sottolineare - e lo dico anche rispetto agli altri interventi - che non si tratta di un'iniziativa estemporanea. L'attenzione che la maggioranza e il Governo hanno dimostrato per le finalità citate di mobilità sostenibile nel corso dell'intera legislatura, con particolare riguardo a quella ciclabile, è testimoniata da una serie di atti concreti. Mi limito a ricordare le risorse stanziate anche per la mobilità sostenibile nella legge di bilancio per il 2017 nonché le importanti e attese misure di sviluppo dell'infrastruttura cicloviaria nazionale, che sono state inserite nelle ultime due leggi di bilancio per la realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche, nonché la progettazione e la realizzazione di ciclostazioni e di interventi concernenti la sicurezza della circolazione ciclistica cittadina. Aggiungo che il Parlamento in questa legislatura ha approvato anche la legge sulle ferrovie turistiche, proprio nell'ottica della valorizzazione di modalità di trasporto alternative all'automobile.
Per la realizzazione del sistema nazionale - a proposito di finanziamenti - delle ciclovie turistiche sono stati stanziati, per il triennio 2016-2018, 95 milioni di euro nella legge di bilancio 2016 e ulteriori 283 milioni per il periodo 2017-2024. Sono già in corso di realizzazione alcuni progetti: la “Ciclovia del Sole” Verona-Firenze, quella Venezia-Torino, la ciclovia dell'Acquedotto pugliese e il GRAB di Roma. Sono stati firmati, inoltre, ad agosto 2017 altri protocolli d'intesa tra MIT, MiBACT e regioni che riguardano altre tre delle nuove sei ciclovie: Garda, Sardegna e Magna Grecia. In particolare, la ciclovia della Magna Grecia, andandosi a collegare a quella dell'Acquedotto pugliese soprattutto nel sud, rappresenterà una delle più grandi ciclovie d'Europa.
Insieme alla finalità nobile - ripeto - e alla necessità di pervenire ad una diversa coscienza riguardo alla mobilità e di assumere iniziative per riequilibrare le diverse modalità di trasporto, il provvedimento rappresenta anche uno strumento di forte stimolo per un settore economico con un rilevante indotto. Il mercato delle biciclette si è dimostrato più resistente di altri alla crisi economica, come dimostra l'analisi del panorama internazionale. L'Italia, infatti, è un forte produttore europeo di biciclette, con una lunga e seria tradizione alle spalle, vantando anche centri di ricerca specializzati in robotica. Se consideriamo che l'insieme degli spostamenti a pedali genera un fatturato di più di 6 miliardi di euro come somma della produzione di biciclette, accessori, del cicloturismo e dell'insieme delle esternalità positive generate dall'utilizzo delle biciclette, appare ancora più evidente quanto sia importante sviluppare il mercato della ciclabilità. Cito al riguardo i dati dall'Ente nazionale per il turismo, che stima il ritorno economico in Italia del cicloturismo in 3,2 miliardi di euro di fatturato: i cicloturisti italiani e stranieri che scelgono di trascorrere le loro vacanze nel nostro territorio spendono già mediamente in Italia in servizi più di quanto non spendano nel resto dell'Europa. Non vi è quindi chi non veda la grande opportunità del nostro Paese di diventare leader in questo settore, promuovendo ancora di più un'offerta cicloturistica di qualità attraverso piste ciclabili sicure e attrezzate, ma anche attraverso la costruzione di una diversa coscienza di mobilità.
Purtroppo, però, come di recente evidenziato anche nel primo Rapporto sull'economia della bici in Italia e sulla ciclabilità nelle città, non altrettanto cresce il popolo della bicicletta: la percentuale di italiani che utilizzano la bicicletta per gli spostamenti è rimasta immutata al 3,6 per cento, probabilmente anche legata a un'altra questione importante che riguarda la sicurezza stradale.
Finisco con una considerazione, che merita il ruolo che il provvedimento assegna a regioni ed enti locali: se da un lato è necessaria una regia nazionale nella progettazione e realizzazione delle infrastrutture, dall'altro è necessario che il coinvolgimento degli enti locali nella pianificazione di politica nazionale possa rendere effettivi gli obiettivi prefissati dalla legge. Per questo ritengo che un punto qualificante del testo oggi in esame risieda proprio in questa attenzione alle competenze e alle prerogative degli enti territoriali: credo che si tratti di un esempio virtuoso di una legge dello Stato che, lungi dal comprimerlo, favorisce il potenziamento programmatorio delle regioni. Dai più recenti dati ISTAT si conferma infatti che, nonostante il migliorare dei dati rispetto alla realizzazione delle infrastrutture, rimane ancora nei comuni una tendenza a non pianificare.
Concludo rilevando come le forze politiche, anche in questo caso, hanno messo da parte precostituite logiche di schieramento, nonostante anche le osservazioni, per contribuire in uno sforzo unitario a costruire un testo che ambisce a migliorare la qualità e la sicurezza della vita, nei nostri impegni, nei tragitti scuola-casa dei nostri figli, nel nostro tempo libero. Esprimo pertanto il voto favorevole del Partito Democratico a questo provvedimento, auspicando che anche l'altro ramo del Parlamento possa pervenire ad una rapida approvazione, al fine di dare pronta attuazione alle rilevanti misure in esso contenute.